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Animazione 3D

L'animazione digitale (computer animation - intesa come parte della grafica computerizzata) cominciò a diffondersi negli anni sessanta. Dopo un periodo di sperimentazioni, le prime applicazioni commerciali furono quelle di realizzazioni di grafiche ed effetti speciali per film e sigle di programmi televisivi. Le tecniche di animazione al computer si svilupparono poi di pari passo con il progressivo aumento della potenza di calcolo dei computer, e con l'introduzione della grafica tridimensionale. Nel 1995 vide la luce Toy Story - Il mondo dei giocattoli, il primo lungometraggio d'animazione realizzato interamente in computer animation tridimensionale. Da quel fortunato caposaldo nacquero una moltitudine di film completamente realizzati in grafica computerizzata tridimensionale che, con l'industria cinematografica degli USA saldamente in testa, ha visto la nascita di un nuovo genere di film di animazione. (cit. Wikipedia)

L'animazione 3D consente, in pratica, di mettere in movimento i modelli tridimensionali attraverso l'utilizzo di molteplici tecniche. Si tratta probabilmente del ramo più complesso della grafica 3D e le tecnologie correlate con l'animazione sono in continua evoluzione.
Grazie all'animazione tridimensionale e al processo di render è possibile creare dei veri e propri filmati virtuali che possono rappresentare gli oggetti in maniera più o meno realistica e che non sono soggetti ai limiti delle riprese dal vivo.
Il processo di animazione parte solitamente dalla definizione di una gerarchia degli oggetti o dei componenti da muovere. Questi vincoli, che possono essere di tipo meccanico oppure puramente immaginario, definiscono come le parti si influenzeranno a vicenda durante il movimento. Successivamente si applicano dei controlli alle gerarchie in modo da poterle gestire avendo un fulcro su cui basarsi per i movimenti. Spesso si impongono anche dei limiti di movimento grazie ai quali è più semplice controllare l'animazione risultante. L'intero processo di preparazione dei modelli prende il nome di "rigging". L'animazione vera e propria viene definita mediante l'uso di keyframe: semplificando, potremmo dire che si tratta di istantanee dei controlli di animazione che determinano tempo e spazio del movimento.

Mi occupo di animazione 3D | 2.5D e sono specializzato in:

  • Animazioni di montaggio e smontaggio di assiemi CAD e modelli industriali
  • Animazioni per illustrare il funzionamento di prodotti o macchinari
  • Animazioni di processo industriale (lavorazione completa del prodotto in catena di produzione)
  • Animazione per l'eTraining con la riproduzione delle procedure per assistenza ai macchinari, operatività ecc
  • Animazione di personaggi per l'integrazione con riprese dal vivo
  • Animazione 2.5D di motion graphics per le presentazioni video
  • Animazione di slideshow per galleria fotografica

Possiamo distinguere due categorie principali di animazione 3d:

Nell'animazione di tipo organico ci si ispira alla natura umana e alle caratteristiche del corpo dell'uomo. Si creano infatti dei controlli che hanno la funzionalità (e spesso anche la forma) di scheletro e muscoli e si determina in che maniera dovrà deformasi l'involucro del modello, che viene spesso trattato come una vera e propria pelle. Successivamente si creano dei vincoli molto particolari fra le ossa dello scheletro, i muscoli e la pelle mediante delle tecniche che rappresentano l'evoluzione, in chiave moderna, di quelle utilizzate dai maestri dell'animazione dei pupi e delle marionette. Questo tipo di animazione è solitamente basato del tutto, o in gran parte, sulla deformazione realistica dei modelli.
Nell'animazione di tipo meccanico le deformazioni sono invece quasi un'eccezione e il grosso dei movimenti viene gestito tramite dei vincoli rigidi che determinano azioni di rotazione e traslazione delle parti. Di frequente si tratta, durante il processo di rigging, di ricostruire o costituire quei vincoli meccanici che ci aspetteremmo di trovare sull'oggetto reale e che vanno riprodotti sul modello 3D.

Il confine fra queste categorie è labile ed è possibile combinare insieme le tecniche che si usano nell'una e nell'altra categoria di animazione.

Esiste poi un terzo tipo di animazione: l'ANIMAZIONE PROCEDURALE.

Nell'animazione procedurale i movimenti delle parti vengono gestiti non mediante keyframe (o non solamente), bensì attraverso espressioni matematiche o veri e propri programmi che ne determinano il comportamento. Questo tipo di animazione è fondamentale quando si desidera animare molti elementi contemporaneamente (per es. le gocce della pioggia che cadono, i fili d'erba mossi dal vento etc). L'animazione procedurale può anche essere influenzata da elementi fisici: esistono infatti algoritmi in grado di rappresentare effetti come la gravità, le turbolenze, le onde etc. Questo permette di creare animazioni realistiche attraverso l'uso di simulazioni (per es. un oggetto pesante che cade, una bandiera che sventola al vento etc) come se si creasse un esperimento di laboratorio.
Naturalmente è possibile combinare aspetti di tutte le tipologie d'animazione per ottenere movimenti ancora più complessi e strutturati in modo da poter soddisfare le esigenze dei vostri progetti.

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Sono un professionista che opera da circa 20 anni nel campo della grafica e della post-produzione; ho realizzato progetti per molteplici settori e per i più svariati utilizzi. Con altri professionisti della grafica e del multimedia, abbiamo creato un network che ci consente di offrire una moltitudine di servizi alle aziende con un rapporto qualità prezzo ed una rapidità d'esecuzione elevatissimi... Per saperne di più


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